username:

password:



 

 Songs
 Albums
 Diggers
 Comments
 Blogwalls

 About
 Email Me


445,329 Albums + 604,843 Individual Songs
Send
Send
 
 
Descriptions

Nascita Della Sfera - Per Una Scultura Di Ceschia (1978) FULL ALBUM


Playing Next: R͟att͟ ͟D͟a͟n͟cing͟ ͟U͟n͟d͟e͟r͟c͟o͟ver͟ full album 1986
Random Page  /  Random Album


DISCLAIMER: I do not own the rights of the music - will be removed upon request.

Buy the real thing, be it digital or physical, in full quality.



1. Nascita (0:00)

2. La Sfera (1:09)

3. Ankh (4:13)

4. Zed (5:03)

5. Stelle Cadenti (8:10)

6. Cheope (8:37)

7. Campanelli (8:47)

8. Pianeta Terra (11:15)

9. Violenza vestita (17:44)

10. Puntine (19:25)

11. Verdi prati (21:06)

12. Magia (22:56)

13. Adam (24:04)

14. La fonderia (28:36)

15. L'incoronazione (29:51)

16. Luci dal pianeta (31:39)

17. Sotto il ponte (33:33)

18. Nell'universo (35:55)

19. Sul ferro (36:05)



Country: Italy

Genre: Experimental Prog, Avantgarde



Line-up / Musicians



- Carlo Barbiera / keyboards, vocals, composition

- Paciuli, Paolo Coretti, Ettore Lo Cascio, Flavio Variano, Maria Zanetti / vocals

- Leo Croatto / guitar, synth

- Alberto Zeppieri / sax, flute

- Gianfranco Lugano / keyboards

- Edi Croatto / effects, vocals

- Paolo Tosolini / guitar

- Roberto Colella / guitar, bass

- Zladko / percussion



Nel ‘78 Carlo Barbiera riunisce una folta schiera di musicisti con l’obiettivo di dedicare un intero album alla vita e alle opere dello scultore Luciano Ceschia (1926-1991), come lui originario della zona di Udine. Il risultato è un album quasi interamente strumentale (e sì che vi sono annoverati ben cinque cantanti), che potremmo definire di ergonomia concettuale. “Ergon” è lavoro finito, quello che per i greci rappresenta il prodotto nobile di un’attività (a differenza di “ponos”, che indica invece la fatica fisica e brutale). Il milieu è quello scompositivo-ricompositivo di matrice elettroacustica, capeggiato da scintillanti centurioni: Il Battiato di Pollution, i Pink Floyd di “A Saucerful of Secrets”, i Pierrot Lunaire di “Gudrun”. È forse a quest’ultimo (precedente di un solo anno) cui tuttavia pare rimandare più di tutti, in virtù di quella comune fragilità strutturale che sola, però, garantisce il librarsi leggero del sogno. Un’incursione furtiva nel laboratorio dello scultore, con lui presente ma troppo impegnato per badare alla nostra visita: questo pare offrirci l’ascolto. Una cucciolata larvale di suoni, cullati dal piano, ora canonico ora moderno, di Barbiera, che riannoda i suoni sparsi e prova a riprenderli ove cadano da un disordinatissimo e ispirato tavolo di lavoro. Nello sguardo d’ambiente cui siamo obbligati, tra carillon e rumori di fondo (“Pianeta Terra”, uno tra i decoupage sonori più riusciti), siamo rapiti dal rimbombare di martelli, avvolti in bolle di synth, intrecciati ai suoni stessi con sottili filamenti di chitarra acustica. Tra “Puntine” e “Verdi prati” pare sfibrarsi e riannodarsi, attraverso i consueti canoni pianistici, la ricerca di un’ispirazione attraverso il contatto con l’esterno, naturale (un cinguettio) o artificiale (un ticchettio) che sia. Un narratore leggero racconta \"il brutto anatroccolo\" adagiato su un arpeggio acustico, unico vero segno di presenza umana, di pausa momentanea dalle fatiche materiche dei suoni. Un blues concettualmente lontano anni luce, e quindi adatto come mai, ci accompagna, mentre a ritroso, usciamo di scena e il sipario sullo studio di Cerchia si chiude.



Nel 2007 l'album ha visto la sua prima ristampa da parte della mai troppo lodata AMS, in una splendida edizione con due libretti (uno in italiano e l’altro in inglese) e ben 13 brani aggiuntivi. La stessa etichetta ha ristampato il disco in vinile nel 2009.



(FULL REVIEW : https://www.facebook.com/groups/32963... )

© 2021 Basing IT