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Miscel - Africanella (con testo)


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MISCEL -- AFRICANELLA, con coro; di Martelli - Neri - Simi; 1935; Durium La voce dell'Impero l 5076.

TESTO DELLA CANZONE E BIOGRAFIA DELL'INTERPRETE

TESTO:
Sbarcano i reggimenti
nell'Africa laggiù
passa d'Italia er fior de' gioventù;
fanti e camicie nere
e vanno pe' porta
tutta 'na fiamma nova de civiltà!
L'aria de 'na canzone fa le truppe marcià
e ogni sordato cantà:

(Ritornello)
Se venghi a Roma co' me,
Africanella,
io vojo fatte vede
si quanno è bella!
A li Castelli laggiù
te vojo co' me porta
pe' fatte arillegrà!
E quanno notte sarà,
Africanella,
in romanesco parla te sentirò!
Er sartarello co' te
me vojo 'mparà a balla
cor jazz-band!
Se venghi a Roma co' me
contenta dovrai resta!

Mentre tramonta er sole
ogni pensiero va
a chi c'aspetta e tanto lontano sta!
Mamma pe' me nun piagnere
perché s'er Duce vo'
nessuno er passo nostro ferma ce po'!
Tutto è silenzio intorno ma chi pensa a dormì
canta ogni core così:

BIOGRAFIA (da ildiscobolo.net):
Fratello di Aurelio Cimato, anch'egli cantante con il nome d'arte di Gabrè, fu molto in voga negli anni venti e trenta.
Le sue canzoni erano praticamente tutte quelle dell'epoca spesso cantate per altre etichette discografiche anche da Crivel, Daniele Serra, Fernando Orlandis oltre che dal fratello Gabrè.

Incise dunque molti dischi per la Columbia prima di essere ingaggiato dalla statalizzata Durium che gli fece registrare molte delle proprie pubblicazioni realizzate per le colonie: \"I dischi dell'Impero\".
Tali dischi erano persino strutturalmente innovativi in quanto realizzati su cartone proprio per essere più facilmente trasportabili oltre che probabilmente meno costosi.
Spesso contenevano due tracce, incise però su un unica facciata e venivano inizialmente realizzati a Londra con tecniche innovative per l'epoca.
Tra le sue canzoni più conosciute:
Africanella
Regna la donna
Fischia la sirena

Narra la leggenda, che sia lui che il fratello osteggiati dalla famiglia, di nobili origini romane, ad intraprendere la carriera artistica fuggirono di casa giovanissimi e che dopo la loro morte della quale non si conosce ne la località ove sarebbe avvenuta né tanto meno la data, i loro corpi furono sepolti sotto false generalità per essere in seguito trafugati e tumulati nella tomba di famiglia.


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