Francesco Albanese tenore.(Torre del greco, Napoli 1912 -- Roma 2005).
Trasferitosi giovanissimo negli Stati Uniti, studiò a Boston vincendo il Concorso Geraldine Ferrar. Tornato in Italia, frequentò il corso di perfezionamento vocale presso il Reale Teatro dell'Opera di Roma, debuttando nel dicembre 1940 nell'Alceste di Gluck, nel ruolo di Evandro, proseguendo il suo perfezionamento al Centro di Avviamento Lirico di Firenze. Ebbe così l'occasione di mettersi in evidenza in diverse recite allestite sia dall'Ente romano che dal Teatro Comunale di Firenze, in ruoli dei tenore leggero: Barbiere di Siviglia, Cenerentola, Falstaff, Don Giovanni. Dopo il secondo conflitto mondiale, ampliò gradualmente il suo repertorio inserendo ruoli propriamente lirici quali: Alfredo, Faust, Rodolfo, Giuliano nella Luisa e Max nel Franco Cacciatore. Attivo nei principali teatri italiani, si esibì anche all'estero particolarmente in Germania, Spagna, Portogallo, e in Sudamerica. Ha partecipato ad alcune prime rappresentazioni assolute quali: Regina Uliva di Sonzogno (Milano 1949), La luna dei Caraibi di Lualdi (Roma 1953), L'incantesimo di Montemezzi (Verona 1953), ed anche di prime rappresentazioni per l'Italia quali: Agnese di Hohenstaufen di Spontini (Firenze 1954), I capricci di Marianna di Sauguet (Napoli 1955), e soprattutto Matrimonio in concento di Prokofiev (Napoli 1959) in cui creò un ruolo comico per lui inconsueto ed indimenticabile.
Ebbe come seconda moglie il soprano Onelia Fineschi. Brillanti le sue incursioni nel repertorio della canzone napoletana, da Torna a Surriento a Voce 'e notte, da Piscatore 'e Pusilleco a Come facette mammeta, 'O marenariello, Mandulinata a Napule, Nun me scetà e tantissimi altri titoli, interpretazioni insuperabili sia per la bellezza del timbro vocale sia per lo splendore della parola, legata a rendere l'interpretazione del testo il più fedele possibile alle intenzioni del poeta ed al compositore.