Una delle migliori formazioni del periodo aureo beat, i Camaleonti infilano una lunga serie di scatenate cover d'autore prima di azzeccare il grande successo milionario di L'ora dell'amore, e da l? scivolare con una certa rapidit? tra le pieghe della scena leggera tricolore, quella fatta di Sanremo e Disco per l'Estate. Tracce del nucleo originario vanno ricercate nelle Ombre di Augusto Righetti e nella band di Memo Remigi. Luogo d'incontro ? il Santa Tecla di Milano, celebre tempio della scena alternativa lombarda: l?t nel 1965, il milanese Riki Maiocchi si unisce a due concittadini, Gerry Manzoli (1944) e Antonio Cripezzi (1946), al barese Livio Macchia (1944) e al foggiano Paolo De Ceglie (1946), in un complesso che sceglie subito la strada del beat, con un abile lavoro di ricerca nelle classifiche inglesi e americane. All'inizio anche la sigla non lascia dubbi: per qualche tempo i cinque si fanno chiamare Mods, poi Beatnicks e infine si lanciano in scena con il nome di Camaleonti, conservando i capelli a caschetto e le classiche giacchette del merseybeat inglese. La partecipazione al primo \"Raduno Beat\" vale un contratto con la Kansas (l'etichetta di Mik? Del Prete, paroliere del Clan di Celentano) per la prima di una lunga serie di traduzioni dall'inglese, Ti dai troppe arie (Really Mistified, dei Merseybeat, 1965).
Anche in questo 2? Album, come nel 1?, vengono inserite molte cover di brani di artisti anglosassoni:
Senza di te che far? (cantata da Livio Macchia, il camaleonte con la voce pi? 'nera'); ? la versione in italiano di It's a man's, man's, man's world di James Brown (l'anno precedente era stata tradotta da Luigi Tenco, con il titolo Mondo di uomini, cantata da Lucio Dalla);
La mia voce ? la versione in italiano di When you walk in the room (incisa dapprima da Jackie DeShannon, quindi dai The Searchers); The Rokes ne avevano gi? inciso una cover, C'? una strana espressione nei tuoi occhi;
Non c'? pi? nessuno ? A groovy kind of love (anni dopo ispirer? Ivan Graziani per la sua Agnese); nel '65 una hit di Diane & Annita, poi dei The Mindbenders; reinterpretata da Phil Collins, nel 1988;
Non vivo da re ? la versione in italiano di When I come home, della band inglese The Spencer Davis Group;
Ci vuole poco ? la cover di Come on home di Wayne Fontana & The Mindbenders;
Ti dai troppe arie in originale ? Really Mystified, dei The Merseybeats;
Credo ? la cover di He Can Win,dei Moody Blues;
La libert? ? la cover del successo dei The Monkees 'Last Train to Clarksville'.
Questo album viene pubblicato subito dopo l'abbandono di Riki Maiocchi (presente, comunque, in alcune canzoni, gi? pubblicate come 45 giri, come voce solista); le rimanenti voci sono di Antonio Cripezzi, detto \"Tonino\", e Livio Macchia.
Maiocchi ? sostituito, alla chitarra, da Mario Lavezzi, che non canta come solista, partecipa solo ai cori. In copertina sono raffigurati i componenti della band.
2. Ci vuole poco (Come on home) (Edwards - Menegazzi) - 3:20
3. Alla nostra et? (Mario Piovano - Luigi Menegazzi - Domenico Serengay) - 2:54
4. Non vivo da re ( When I come home ) (Edwards - Steve Winwood - Menegazzi) - 2:10
5. La mia voce ( When you walk in the room ) (De Shannon - Mogol-Ricky Gianco) - 3:04
6. Ti dai troppe arie ( Really mistified ) (Gustavson - Crane - Miki Del Prete- Menegazzi - Serengay) - 2:00
7. Ora ho capito (Mario Piovano - Mario Mellier - Menegazzi - Domenico Serengay) - 3:06
8. Credo (He can win) (Denny Laine - Michael Pinder - Menegazzi) - 2:15
9. Non c'? pi? nessuno (A groovy kind of love) (Wine - Bayer - Menegazzi- Serengay) - 2:08
10. Senza di te che far? (It's a man's, man's, man's, world) (James Brown - Menegazzi) - 2:38
11. La libert? (Last train to Clarksville) (Boyce - Hart - Menegazzi) - 2:28
12. Ti saluto (Zappa - Menegazzi - Serengay) - 1:55
Formazione
? Riki Maiocchi - voce solista, chitarra
? Livio Macchia - voce solista, chitarra, cori
? Mario Lavezzi - chitarra, cori
? Paolo de Ceglie - batteria
? Gerardo Manzoli detto Gerry - basso, cori
? Antonio Cripezzi detto Tonino - voce solista, tastiere, violino, cori
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