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Magazzini Criminali - Notti Senza Fine (Italy 1983, Experimental Theatre ) - Full Album





Tracklist and extra info (Italian) below | Magazzini Criminali were an Italian post avant-garde theater company from Firenze. They combined plays with powerful elements of music and sound.

Tracklist:

01 - 00:00 - Tangeri, 400 Km. Nord

02 - 07:46 - Honolulu, Vento Solare, 48°

03 - 13:23 - Atollo Di Bikini, N. G. C. 313

04 - 17:09 - Bombay, Tramonto, H. 19,40

05 - 20:02 - Rotte Polari 1

06 - 22:59 - Tijuana, Frontiera A Nord-Ouest

07 - 25:27 - Al Hoceima 1943 (Calore)

08 - 35:58 - Kabul-Febbre

09 - 40:06 - Rotte Polari 2



Biography of Magazzini Criminali by Mauro Petruzziello:

È sui banchi del liceo classico Francesco Petrarca di Arezzo che Sandro Lombardi, Loriana Nappini (che poi prenderà il nom de plume Marion D’Amburgo) e Federico Tiezzi si incontrano. La loro formazione artistica non avviene nei consolidati circuiti delle scuole teatrali: agli studi di storia dell’arte si ffiancano, soprattutto negli anni Settanta, i laboratori di Jerzy Grotowski, Living Theatre e Odin Teatret. Fra il 1968 e il 1970 i loro primi spettacoli teatrali, col nome di Compagnia dei Tre, si pongono nel solco delle esperienze del Living Theatre e di Jerzy Grotowski e si innervano sui testi di Jacopone da Todi, Peter Weiss, Anna Frank, Allen Ginsberg, Federico García Lorca, Pier Paolo Pasolini, Thomas S. Eliot, Bertolt Brecht. Nel 1970, in concomitanza col trasferimento a Firenze, fondano la compagnia il Carrozzone, nome usato fino al 1979. Il debutto avviene con Morte di Francesco (1971) a cui faseguito La donna stanca incontra il sole (1972). Sono opere che vengono ospitate da gallerie d’arte, segnalando la necessità di cercare circuiti alternativi rispetto a quelli del teatro. Analizzando questi spettacoli, Giuseppe Bartolucci accomuna il Carrozzone a Ricci, Vasilicò, Cecchi e Perlini parlando di “teatro immagine”, vale a dire di un teatro in cui al testo drammatico si sostituisce una forte tensione pittorica che sceglie la vista dello spettatore come senso privilegiato al quale rivolgersi. Ma già nel 1976, con Il giardino dei sentieri che si biforcano, la compagnia inizia a esplorare nuove forme di approccio alla scena, votate alla ricerca di un “grado zero” della teatralità attraverso la decostruzione dei linguaggi. Lo spettacolo ha un’unica replica al Festival delle Nuove Tendenze di Salerno, che, sempre secondo Bartolucci, segna una frattura col “teatro immagine” e la nascita di quello sfaccettato movimento che egli chiama “postavanguardia”. Presagi del vampiro (1976) e Vedute di Porto Said (1978) nascono sotto il segno del “teatro analitico-patologico-esistenziale”, modalità che contraddistingue l’estetica del Carrozzone: l’opera non è più un sistema chiuso, ma una maniera di sondare la trama di relazioni, di replica in replica diverse, tra corpo dell’attore, spazio e tempo, intese come entità non ulteriormente scindibili del fare scenico.Il cambiamento di nome, nel 1979, in Magazzini Criminali sta a indicare la volontà di ripensare la natura del gruppo, da quelmomento non più una compagnia teatrale ma una vera e propria factory che crea spettacoli, istallazioni e performance, concerti, un giornale, video e dischi. Punto di rottura (1979) raccoglie questa volontà di trasformazione e inserisce i Magazzini Criminali in quella tendenza che verrà chiamata “Nuova spettacolarità”, profondamente votata ai linguaggi del Postmoderno, grazie alla quale nell’orizzonte teatrale fanno irruzione i paesaggi urbani, il pop e i nuovi linguaggi della video arte. Crollo nervoso (1980) diviene lo spettacolo -emblema di questa nuova estetica. La nuova decade è aperta da un progetto sulla riscrittura della Divina Commedia di Dante da parte di grandi autori italiani: Commedia dell’inferno (1989) di Sanguineti, Il Purgatorio-La notte lava la mente (1999) di Mario Luzi e Il Paradiso-Perché mi vinse il nome d’esta stella (1991) di Giovanni Giudici. Nel 2000 il gruppo cambia nuovamente nome, assumendo quello di Compagnia Lombardi-Tiezzi e continuando a esplorare sia la drammaturgia contemporanea che i classici, affiancando la produzione di spettacoli a quella di letture poetiche e progetti site-specific che mettono al centro della scena la parola poetica spesso ccompagnata dalla musica.

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