Måneskin - Amandoti con Manuel Agnelli a Sanremo 2021.
La canzone originale \"Amandoti\" è dei CCCP e risale al 1990. La canzone racconta di un amore estenuante fisicamente e mentalmente, quasi una preghiera per stare insieme, anche riconoscendo il pericolo nel farlo. Una sensazione che ti pervade, che ti logora. Una sensazione così forte da farti soffrire, ma di cui non puoi fare a meno. Una sensazione così forte che ti svuota dentro, ma per alcuni è il significato del vero amore. Amami un anno, un mese, un'ora è la stessa cosa che dice alla sua amata il protagonista del romanzo \"Le notti bianche\" (citato nel testo) di Fëdor Dostoevskij. Lei però è innamorata di un altro e per questo si ripete \"amami ancora, amami perdutamente\". Giovanni Lindo Ferretti, l'autore del testo originale, evidentemente non ha potuto fare a meno di associare la storia d'amore raccontata nel libro all'amore per l'eroina della quale ci ha lasciato supporre che lui ne era dipendete in quel periodo. Ha voluto donare alla canzone una doppia interpretazione, celando i riferimenti espliciti alla droga, ma descrivendone tutte le sensazioni che ovviamente non sono sfuggite ai più attenti; \"amarti m'affatica, mi dà malinconia, che vuoi farci è la vita, è la vita la mia, mi svuota dentro, qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto, amarti mi consola, mi da allegria.\" Il canto di Ferretti sembra il canto d’un fantasma, come anche questa versione di Manuel Agnelli con i Måneskin. C'è anche una versione di Gianna Nannini che, con la sua interpretazione, inquadra invece il lato più e sentimentale e drammatico descritto nel libro di Dostoevskij. Il ritornello della canzone sembra diventare una preghiera, una supplica: \"Amami ancora, fallo con dolcezza, un anno, un mese, un'ora\".
È per questo motivo che ho tradotto \"amami ancora\" con \"love me again\" e non \"love me more\".
Trama del libro \"Le notti bianche\" di Fëdor Dostoevskij da fonte Wikipedia:
Un sognatore, nella magia vagamente inquieta delle nordiche notti bianche, isolato dalla realtà e da qualsiasi rapporto di amicizia, durante una sua passeggiata notturna incontra, sul lungofiume, una ragazza che risveglia in lui il sentimento dell'amore: comincia così la sua \"educazione sentimentale\". Lei si chiama Nasten'ka, è una diciassettenne e viene subito colpita dal carattere timido e impacciato di lui, tanto che si incontrano di nuovo la notte dopo. Il romanzo si svolge in quattro notti, durante le quali i due si aprono l'uno all'altra. Il protagonista rivela tutto il suo distacco dalla realtà, e il suo mondo di fantasie, tetro e illusorio, mentre lei si sfoga sulla sua vita privata. La ragazza racconta che vive sotto il controllo di una vecchia nonna cieca che arriva persino ad appuntare il proprio vestito a quello della ragazza con uno spillo, e che sta aspettando, da un anno ormai, il suo amore perduto, un inquilino della nonna che, dopo la sua rivelazione d'amore, le aveva chiesto un anno di attesa, data la povertà di lui, senza però prometterle nulla. Passato l'anno, Nasten'ka invia una lettera al coinquilino e fissa un incontro per la notte, che non avverrà. Quindi decide di dimenticarlo, seppur con scarsi risultati, e anche in lei pare esser nato lo stesso sentimento che prova il sognatore. Tutto finisce quando l'uomo, che non l'aveva dimenticata, giunge all'appuntamento la quarta notte, ricomparendo nella vita della ragazza. Allora il protagonista capisce che è tutto inutile e riscivola nella sua tana, nella solitudine dei sogni.
Le notti bianche è anche un film del 1957 diretto da Luchino Visconti tratto dall'omonimo racconto di Fëdor Dostoevskij.